Corvo e' la piu' piccola isola delle Azzorre e rappresenta anche, in qualche modo, il giro di boa del mio viaggio.
Dopo Corvo si torna indietro e diventano di piu' i giorni di viaggio gia' passati che quelli che mi attendono.
Bando alle malinconie. Stando a Flores, decido che la mattina e' il caso di svegliarsi presto e aspettare al porto gli eventi per trovare la maniera di arrivare a Corvo. Del Cargo che qutidianamente unisce le due isole e che accetta anche passeggeri neanche l'ombra.
Mi godo l'aria mattutina, le onde che si frangono sulla scogliera e le urla dei gabbiani.
Quand'ecco qualcosa si muove. Arriva due ragazzi che si mettono ad armeggiare su un grosso canotto, poi un pulmino con 6-7 turisti. Mi avvicino al marinaio e gli chiedo se vanno a Corvo e se hanno posto anche per me. Detto, fatto. Mi trovo a saltare sul canotto in mezzo all'oceano, scrutando l'orizzonte in cerca di balene o delfini che non si mostreranno.
Un'ora circa di traversata durante la quale, vicino Corvo, incontraimo una distesa di centinaia di gabbiani addormentati nella quale col canotto portiamo un discreto scompiglio.
Appena arrivati ci propongono di salire in Jeep fino alla caldeira, in mezzo all'isola, resto di un vulcano spento. E' un posto da mozzare il fiato.
Scendiamo giu' nel cratere e mi ritrovo in un panorama del tutto svizzero. Prati, mucche e laghi placidi. Difficile distinguere dalle foto che mi trovo in mezzo all'atlantico e non in mezzo alle alpi.
Si torna giu', di fronte a noi l'isola di Flores. Approfitto di una fermata per fare la foto in alto. Mucca e isola sullo sfondo.
Giu' c'e' solo il tempo di visitare alcuni mulini ormai in realta' poco utilizzati, e partire per Flores.
Al ritorno il canotto si insinua tra formazioni laviche fantastiche e ci mostra la visione della costa frastagliatissima di Flores.
Da adesso, si ritorna indietro...
Alla prossima.
|